sabato 11 gennaio 2014

Le 10 città europee che consiglio di visitare: MADRID e BARCELLONA (1/5)

Sulla scia delle 30 città artistiche italiane che consiglio di visitare in un futuro quanto più prossimo, fomentato dall’arricchimento culturale di cui mi sono impregnato in prima persona nella ricerca di monumenti, musei e peculiarità di ognuna di esse, ho deciso di dedicarmi ad un’altra serie di post, riguardanti le 10 città europee che per bellezze artistiche, museali e monumentali, si distinguono dalle altre.
In ordine Madrid e Barcellona in Spagna, Londra nel Regno Unito, Parigi in Francia, Amsterdam nei Paesi Bassi, Colonia e Berlino in Germania, Atene in Grecia, Istanbul in Turchia e Mosca in Russia; per un totale di cinque post, ognuno dei quali contenenti due città.



Il primo post riguarderà le città di Madrid e Barcellona.

MADRID.

Capitale della Spagna, Madrid raccoglie una storia plurisecolare che l’ha vista trionfare sulle altre capitali europee in tempi remoti.
Infatti, sede ancor oggi come un tempo della Famiglia Reale, Madrid ha visto sotto di sé la costruzione di una storia fatta di potenza, lusso e dominazione: la Spagna coloniale infatti, era al pari dell’antagonista Inghilterra, tanto che poteva vantarsi di aver conquistato mezzo mondo tra Americhe, Asia ed Africa; paesi dove ancor oggi vige ferreo lo spagnolo come lingua ufficiale.

Palazzo Reale, XVIII sec., Madrid
Tale opulenza è ancor oggi riscontrabile nel Palazzo Reale, costruito a partire dal terzo decennio del XVIII secolo per volere di Re Filippo V, che lo commissionò dapprima a Filippo Juvarra e in seguito alla sua morte, al suo allievo Giovanni Battista Sacchetti.
Nonostante da ormai più di ottant’anni non sia più la dimora ufficiale dei regnanti, che abitano nel Palazzo della Zarzuela, l’edificio è ancora funzionante in quanto sede di cerimonie pubbliche ed ufficiali: un’apoteosi di ricercatezza e stile, dall’esterno baroccheggiante agli interni affrescati da Corrado Giaquinto, Luca Giordano ed il Tiepolo.

Cattedrale dell'Almuldena, 1883, Madrid.
E se molto suggestivi sono i palazzi nobiliari della capitale, con i loro giardini e la loro severa opulenza, probabilmente meramente sul piano storico lo sono i suoi edifici religiosi, tra cui spiccano la Cattedrale dell’Almudena e la Basilica Reale di San Francesco il Grande: due grandi chiese costruite solo nel XVIII secolo, progettate tenendo a mente una sorta di fusione dei più disparati stili architettonici del passato: punto di forza della basilica rimane sicuramente la pinacoteca annessa ad essa, che contiene opere importanti di artisti del Seicento e del Settecento del calibro di Artemisia Gentileschi, Francisco Ribalta e Francisco de Zubaràn.

A. Durer, Adamo ed Eva, 1507, olio su tavola,
Museo del Prado, Madrid. 
Dopo un accenno ai monumenti – il post non vuol essere una guida turistica della città, quanto una sommaria fonte di informazioni da incanalare per un possibile viaggio – si passa a quello che è il punto forte di Madrid: i suoi musei.
In cima a tutti il meraviglioso Museo Nazionale del Prado, che contiene opere d’arte moderna di autori inestimabili europei, divisi sostanzialmente per quattro scuole geostilistiche: la scuola spagnola, con rappresentanze di Velazquez, El Greco, Goya, de Ribera e Murillo; la scuola tedesca, uno su tutti Durer; la scuola fiamminga, con opere di Rubens, Roger Wan der Weyden, Rembrandt e Bosch; scuola italiana rappresentata da artisti come Raffaello, Tiziano, Parmigianino, Mantegna, Correggio, Caravaggio, Lorenzo Lotto, Botticelli, Giulio Romano.

Per avere un’idea dell’importanza storico artistica del Museo Nazionale del Prado, basti pensare che è qui che si conservano i rinomatissimi dipinti come Il colosso e le due Maya Vestida e Desnuda di Goya, il Las Meninas di Velazquez, la Danae di Tiziano, il trittico del Giardino delle Delizie di Bosch, l’Adamo ed Eva di Durer.

H. Bosch, Giardino delle Delizie, 1503 - 1504, olio su tavola,
Museo del Prado, Madrid.
Tiziano, Danae, 1553, olio su tela,
Museo del Prado, Madrid.
 

Caravaggio, Santa Caterina d'Alessandria, 1598 - 1599,
olio su tela, Museo Thyssen Bornemisza, Madrid. 
Ancora, non meno importante per la qualità e l’importanza dei dipinti custoditi al suo interno è il Museo Thyssen – Bornemisza, che prende il nome dall’omonima facoltosa famiglia tedesca che, in seguito al matrimonio di uno dei suoi componenti con una donna spagnola, trasferì a Madrid l’intera collezione, acquistata poi dal governo nel 1993.

Qui è possibile ammirare dipinti che spaziano dall’arte medievale alla moderna; esempi suggestivi e capisaldi che hanno scritto la storia dell’arte come il Ritratto di Giovanna Tornabuoni del Ghirlandaio, la Santa Caterina d’Alessandria del Caravaggio, il dittico dell’Annunciazione di Van Eyck, il Ritratto di Cavaliere del Carpaccio o la Piazza San Marco del Canaletto.

S. Dalì, Sogno causato dal volo di un'ape attorno
ad un melagrano un attimo prima del risveglio, 1944,
olio su tela, Museo Thyssen Bornemisza, Madrid. 
Ma non solo: un numero nutrito di opere d’arte contemporanea raccontano anche quella che è la storia dell’arte degli ultimi due secoli, attraverso dipinti pregevoli di Degas, Derain, Van Gogh, Gauguin, Monet, Bacon, Liechtenstein, Rothko, Picasso, Mondrian e Kandinskij. Tra queste il meraviglioso Sogno causato dal volo di un’ape attorno ad un melagrano un attimo prima del risveglio, di Salvador Dalì.

Come ultima segnalazione vale il Museo Nazionale Centro de Arte Reina Sofia (MNCARS), uno dei più importanti musei di arte contemporanea della Spagna, importante non solo perché al suo interno si custodiscono opere come La ragazza alla finestra di Salvador Dalì o La donna in blu di Pablo Picasso, ma soprattutto perché qui è sito la Guernica di quest'ultimo, dipinto del 1939 che denuncia gli orrori dei bombardamenti che subì la cittadina durante la Guerra Civile Spagnola.

Vie del centro di Madrid, panorama. 

BARCELLONA

A. Gaudi, Casa Milà,
1905 - 1912, Barcellona. 

Se Madrid è la capitale spagnola, Barcellona è la seconda città più importante e popolata della Spagna, nonché una delle più importanti sul piano artistico assieme a Bilbao (che ospita il Guggenheim Museum), Santiago de Compostela e Granada (nel quale si erige l’Alhambra): sul piano culturale, l’importanza della città è da riscontrarsi nelle forti radici catalane che si tramutano in un ancor odierno utilizzo della lingua spagnola catalana anziché castigliana (come avviene nel resto della nazione).

A. Gaudi, Casa Battlo, 1904 - 1907, Barcellona.  
Artisticamente parlando, Barcellona fa idealmente rima con Antonio Gaudì, l’architetto che agli inizi del XX secolo, designò le più rinomate costruzioni del paese, secondo lo Stile Liberty vigente nel suo tempo: a  lui appartengono i progetti di Casa Milà e Casa Batllo, del Parco Guell e della Sagrada Familia.

Le due case di Milà e Batllo, sono state entrambe catalogate dall’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità. La loro peculiarità sta nel modo con cui sono stati concepiti sia gli interni che le facciate, totalmente riplasmate rispetto all’architettura tipica locale: se la prima ricorda il flusso delle onde di un mare cementizio grezzo (di qui il soprannome La Pedrera) che gioca a formare linee concave e convesse in un gioco di serpentinati sinuosi, la seconda ottiene gli stessi effetti curvilinei attraverso una rivisitazione particolare degli spazi volta a ricordare i motivi ossei zoomorfi oltre che nella forma anche nella cromia della pietra arenaria.

A. Gaudì, La Sagrada Familia,
dal 1882 in poi, Barcellona.  
Il Tempio Espiatorio nonché Basilica della Sagrada Familia invece, è asseribile quale opera summa di Gaudì: ancora in costruzione a distanza di più di un secolo – il progetto iniziale è datato al 1882 – la struttura presenta una fusione complessa di neogotico e Stile Liberty, tramutabile in un gioco di colori, forme e volumi, che rendono l’edificio religioso quasi come un’enorme castello di Dio fatto di guglie di sabbia, che sembrano sgretolarsi su loro stesse a formare motivi ornamentali.


Sul piano museale, i più importanti della città sono sostanzialmente tre.
Il primo da tenere in considerazione è il museo monotematico dedicato a Pablo Picasso, il Museo Picasso, che raccoglie più di 3000 opere che l’artista malagueño creò durante il corso della sua vita: dai primi sperimentalismi a Malaga sino al periodo vissuto a Barcellona, contando il periodo di Horta de Sant Joan (dove iniziò a sperimentare il cubismo) e di Parigi. Concreta è la collezione di disegni, ceramiche ed incisioni dell’artista.

P. Picasso, Margot, 1901, olio su tela,
Museo Picasso, Barcellona. 
P. Picasso, Las Meninas, 1957, olio su tavola,
Museo Picasso, Barcellona. 





A seguire, la Fondazione Joan Mirò, voluta dallo stesso artista nel 1968 affinché fosse fruibile a tutti il suo pensiero artistico. In tal ente museale è possibile visitare gran parte della produzione multiforme di Mirò, dalle sculture ai dipinti, passando per schizzi e disegni per un totale di oltre 14.000 pezzi che testimoniano lo stile ed i colori naif, magici e meravigliosamente ovattati della sua pittura.

J. Mirò, La bottiglia di vino, 1924, olio su tela,
Fondazione Joan Mirò, Barcellona.
J. Mirò, Maggio 1968, olio su tela,
Fondazione Joan Mirò, Barcellona.

A. M. Mucha, Nestle's food, 1897,
litografia, Museo Nazionale d'Arte
della Catalogna, Barcellona. 
Oltre però ai due musei monotematici dei due celeberrimi artisti contemporanei, è da segnalare assolutamente anche il Museo Nazionale d’Arte della Catalogna, nelle cui sezioni sono esposti esempi disparati di arte romanica, gotica, rinascimentale, barocca e moderna, come pale d’altare, sculture, mobili, disegni, stampe e monete.

Tra le opere di maggior prestigio custodite nel museo, si segnalano: l’Annunciazione del Veronese, il Ritorno del Bucintoro nel giorno dell’Annunciazione del Canaletto, il Ritratto di Vittoria Colonna di Sebastiano del Piombo, il disegno del Sant’Antonio del Durer, il Ritratto di Cavaliere del Tintoretto, la Ragazza davanti allo specchio del Tiziano, la Santa Cecilia del Giambattista Tiepolo, la statua de L’età del bronzo di Rodin, il Ritratto di Thor Lutken di Munch, la Composizione per il poema di Renè Char di Juan Mirò, i cartelli pubblicitari di Alphonse Maria Mucha, la Donna con cappello e collo di pelliccia di Picasso.  

A. Gaudi, Parco Guell, 1900 - 1914, Barcellona. 

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