sabato 14 dicembre 2013

Arte solo per passione: il concorso del MiBACT per l'assunzione di 500 catalogatori

In data 7 dicembre, è stato pubblicato sul sito ufficiale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il decreto direttoriale varato il 6 dicembre 2013, concernente l’avvio di una procedura concorsuale pubblica per la selezione di cinquecento giovani laureati da formare, per la durata di dodici mesi, nelle attività di inventariazione e di digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, presso gli istituti e i luoghi della cultura statali.


Il suddetto concorso, che è stato progettato in virtù della necessità di aggiornare e incrementare il catalogo analitico del Patrimonio artistico italiano, sembrerebbe quindi porre una soluzione momentanea all’alto tasso di disoccupazione dei neolaureati nelle materie artistiche ed umanistiche; una soluzione non accessibile a tutti, visti i criteri di selezione per la partecipazione al bando.

S. Botticelli, La Primavera, 1477 - 1482, tempera su tavola,
Galleria degli Uffizi, Firenze. 
Infatti tra i requisiti si richiede al candidato un diploma di laurea presso una qualsiasi università italiana, con voto non inferiore a 110/110, oppure in mancanza, un diploma di scuola di archivistica, paleografia e diplomatica, con voto non inferiore a 150/150; ancora la Certificazione Internazionale delle competenze linguistiche di livello B2 di lingua inglese e non ultima un’età non superiore ai 35 anni.
Il tutto per un contratto di 5000 euro lordi annui: circa 416 euro lordi al mese.

Colosseo, 70 - 80 d.C., Roma
La pubblicazione del bando ha avuto effetto virale su facebook, nei gruppi e nelle pagine visualizzate in massima dagli storici dell’arte e competenti in materia, tanto da creare un bipolarismo che da un lato vede schierarsi giovani neolaureati indignati nel dover constatare che questa sia la miglior occasione che viene loro offerta al momento, dall’altro invece loro pari che ben accolgono la possibilità data, di poter fare esperienza sul campo, alla luce del fatto che in un momento di così forte crisi è apprezzabile lo sforzo del Ministro Massimo Bray nel creare possibilità lavorative di questo genere.

Concretamente, un gruppo di studenti e laureati in Storia dell’Arte e Archeologia, ha creato su facebook la pagina 500 no al MiBACT, nella cui sezione info è ben specificato: “Il bando ‘500 giovani per la cultura’ vuole arruolare 500 under 35 per uno stage di un anno a 416 € al mese presso il MiBACT. Per noi professionisti è NO”; un chiaro esempio della presa di posizione nei confronti di un bando deleterio della professionalità di chi questo lavoro non vorrebbe farlo solo per passione.

Locandina dell'azione di protesta 500 No al Mibact 

Probabilmente, data la mancanza di alternative lavorative, il bipolarismo succitato sfocerà in una soluzione comune a tutti, che è quella del “meglio poco che niente”, per cui anche gli indignati tenteranno di superare quel concorso. Intanto, rimane l’amaro in bocca nel constatare che ancora una volta la risorsa primaria del Bel Paese, abbia saputo produrre solo un lavoretto, servito per altro su un piatto che non è manco d’argento. Al massimo, di piombo.

Nessun commento:

Posta un commento