giovedì 28 novembre 2013

La famiglia speciale di Berthe Morisot

Una delle famiglie senza dubbio più talentuose ma poco riconosciute nell’ambito storico artistico-letterario, è quella formata dal meraviglioso quartetto Fragonard - Manet – Morisot – Mallarmè.
A modo loro infatti, questi tre fulgidi esempi di arte e letteratura anticonformiste per la società del loro tempo, sono stati uniti da un legame di sangue o pseudo tale, che li ha resi parenti. O pseudo tali.

J. H. Fragonard, I fortunati casi dell'altalena,
1767, olio su tela, Wallace collection, Londra. 
Il fulcro di ogni rapporto è individuabile nella dolce pittrice francese Berthe Morisot, nata a Bourges nel gennaio del 1841 e morta all’età di 54 anni in quel di Parigi, nel bel mezzo della rivoluzione artistica pittorica. 
Berthe Morisot infatti non era una donna qualunque. Era la pronipote del celeberrimo pittore Jean Honoré Fragonard, uno dei più illustri esponenti della pittura rococò in Francia.

Fragonard era stato assunto quale maestro di riferimento da gran parte degli artisti europei, avendo lavorato alla corte di Versailles sino all’avvento della Rivoluzione francese: il suo modo dolce, elegante, ovattato e malizioso, ben sapeva raccontare il mondo del Settecento fatto di cortesia, corteggiamento, sfarzo, lusso, cipria, merletti e parrucche costruite.

Il talento di Fragonard quindi, di generazione in generazione, passò alla pronipote, che per l’appunto decise di cavalcare le orme dell’antenato e darsi alla pittura: nonostante non poté mai ambire a frequentare l’Ècole des Beaux-Arts, la sua formazione fu eccezionale data la sua presenza al primo Salon des Refuses del 1864 e a quelli a seguire, nonché la collaborazione e gli insegnamenti di artisti che scandirono intere fasi della sua vita, come Degas, Renoir, Corot e non ultimo né meno importante Manet.

E. Manet, Ritratto di Berthe Morisot, 1870, olio su tela,
Museum of Art Rhode Island, Providence.
Proprio Edouard Manet, conosciuto nel 1868, fu probabilmente l’amore tanto ambito di Berthe Morisot, che mai corrisposta, pur di star vicino a lui, ne sposò il fratello Eugène: il rapporto confidenziale e fuori dagli schemi dei due, è ben prescindibile dalla serie degli 11 dipinti del pittore donnaiolo che hanno come soggetto la cognata, e dai diversissimi episodi di gelosia ingiustificata della Morisot verso le modelle procaci e bellissime che collaborarono con Edouard, in seguito al suo matrimonio con il fratello.

Anche lo stile pittorico e la filosofia di pensiero artistico fu condivisa dai due cognati, essendo entrambi cultori dell’impressionismo; ovviamente ognuno di loro si distinse in modo originale, perseguendo i propri ideali di colore, tecnica e composizione, come deducibile in un possibile confronto tra la sua "Davanti allo specchio" e la "Donna con la giarrettiera" di Manet: come si nota, la pittura di Berthe Morisot è una pittura leggera e viva, ottenuta con svirgolettate spesso repentine e vigorose di colore accesso e vibrante, ricalcando toni chiari su sfondi scuri; i soggetti prediletti di Morisot erano le donne, i bambini e gli ambienti familiari, sulla scia di una sensibilità straordinaria che le apparteneva in quanto donna. 

B. Morisot, Before the mirror, 1890, olio su tela,
collezione privata. 
E. Manet, Femme a la Jarretiere, 1878 -- 1879, olio su tela,
Museo Ordrupgaard, Copenhagen.    

E. Manet, Ritratto di Mallarmè, 1876,
olio su tela, Musèe d'Orsay, Parigi.
Affermatasi come pittrice talentuosa nelle cerchie di artisti e letterati che frequentava, Berthe Morisot in seguito alla vedovanza, si avvicinò molto allo scrittore e poeta Stephane Mallarmè durante i suoi incontri nel salotto di Rue de Rome, tanto che, quando nel 1895 si ammalò gravemente, decise di affidare a questo, sua figlia Julia. Poco dopo, Berthe Morisot morì e fu sepolta nel cimitero di Passy accanto al marito ed al cognato amato.

B. Morisot, The dining room, 1875, olio su tela,
Gallery of Art, Washington D.C. 
La fortuna critica di Berthe Morisot è giunta postuma, così come quella dei più grandi artisti impressionisti; eppure nonostante l’importanza di questa figura nel delineare e marcare i precetti dell’impressionismo, ella non è così conosciuta e ricordata come i suoi colleghi maschi.

Ma a lei resta la fortuna di aver saputo crearsi una famiglia straordinaria: Fragonard tra i suoi antenati, Manet come cognato, Mallarmè come tutore di sua figlia e ancora Renoir come maestro di pittura della piccola Julia. Senza parlare dell’amicizia speciale con Èmile Zola, Edgar Degas, Paul Durand Ruel, Pisarro, Sisley..
Insomma, non prendiamoci in giro: chi non vorrebbe una famiglia così? 

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