martedì 1 ottobre 2013

Samuele Bersani racconta l'amore: En e Xanax

"Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è."
Questa massima di Jackson Pollock, che oggi mi ha colpito così tanto da postarla sulla pagina facebook di Svirgolettate, ben descrive quella che è la figura dell’artista quale comunicatore delle sensazioni e delle emozioni provate in prima persona.

Samuele Bersani 
Una comunicazione che, se nel caso specifico è collegata al gesto del dipingere, in un più ampio raggio di visione, è tranquillamente traslabile anche alla scultura, alla poesia ed alla letteratura, nonché alla musica.
In questo ultimo ambito, è il cantautore, più che l’esecutore, la figura che può applicare tale teoria al suo operato: le sue canzoni devono parlare di lui, della sua vita, delle sue emozioni, in un linguaggio comune e sentito dal destinatario.

Un’operazione che riesce in maniera sensazionale al cantautore romagnolo Samuele Bersani, nato a Cattolica nel 1970, autore di canzoni che hanno cullato i sogni di intere generazioni; l’autore di canzoni rimaste negli annali della storia della musica italiana, come Spaccacuore e Il pescatore di asterischi.

Da Chicco e Spillo del lontano 1992, canzone che suggellò il successo di un Samuele attento alle dinamiche, alla narrazione ed alla società del suo tempo, racchiudibile nel titolo del primo album “Ci hanno preso tutto”, a canzoni dai testi più spensierati ed avventurosi come Freak e Coccodrilli, sino a vere e proprie poesie quale Giudizi Universali, Bersani in ben ventidue anni di carriera dignitosa e mai volgarizzata, ha sempre saputo raccontare con eleganza e delicatezza più unica che rara, l’amore e la passione; non senza apportare un occhio critico all’analisi introspettiva legata al rapporto di ognuno di noi con questi sentimenti.

Il tatuaggio di Samuele Bersani
E non è cosa facile, nel mercato attuale che costringe artisti del calibro di Marina Abramovic o attori come Antonio Banderas a vendersi per un tozzo di pane, continuare a diffondere il proprio pensiero aulico, rimanendo puri e lontani da trovate pubblicitarie e commercializzazioni, come è riuscito a fare Samuele in tutti questi anni; sino alla pubblicazione della sua ultima opera d’arte, En e Xanax.

Sulla scia di un cantautorato romagnolo, di stampo dalliano – per Lucio Dalla, Bersani scrisse infatti il testo di Canzone, nel 1996 – En e Xanax è il singolo di punta, tratto dal nuovo album “Nuvola numero nove”, che per alcuni versi lascia presagire analogie con Anna e Marco, proprio del grande cantautore bolognese scomparso nel marzo 2012.

Alessandro Sperduti e Camilla Sevino Favro, protagonisti del videoclip En e Xanax

Una canzone il cui titolo è tutto un programma: En e Xanax sono due farmaci che attenuano le crisi d’ansia di cui soffrono i due protagonisti della canzone, che appunto sembrano acquisire loro per primi il nome dei due ansiolitici. Un titolo forte, così come il testo, intenso e allusivo alla storia del cantautore con la sua compagna Desiree, tanto da tatuarselo sul braccio destro; cosa mai fatta per nessuna delle sue canzoni.

Devo ammettere che sono di parte quando esclamo a gran voce che Bersani è uno dei cantautori più profondi ed emozionanti di cui l’Italia gode e che non sforna più, forse, da qualche anno; così come lo sono quando ascoltando En e Xanax – ma qualunque sua canzone – trovo che i suoi testi siano di una poesia unica e rara, tra i più belli della storia della musica italiana.

Per finire, non mi resta che postare il videoclip della canzone, diretto da Nicolò Massazza ed interpretato dagli attori Camilla Sevino Favro e Alessandro Sperduti, che su giudizio di Bersani, ai suoi occhi raccontano perfettamente l’amore che egli voleva trasmettere attraverso En e Xanax. Ed avendo visto il video, non posso assolutamente che dargli ragione.
Link del video ufficiale: http://www.youtube.com/watch?v=ibCmHI1LvRk

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