martedì 15 ottobre 2013

La vaporosa e burrosa scultura di Pietro Gurrado

Facendo riferimento alla svirgolettata sulla Chiesa del Purgatorio di Matera, noto con interesse come questa città sia talmente ipnotica, da trascinare chiunque alla contemplazione delle sue bellezze passate e presenti.

E se le bellezze del passato sono riconosciute a livello planetario grazie alla nomina di Patrimonio dell’umanità, concessa dall’Unesco nel 1993, quelle del presente sono riconosciute giorno per giorno dai turisti che possono assaggiare il pane tipico del luogo o godere delle abitazioni scavate nei Sassi Barisano e Caveoso, adibiti oggi a B&B o case - museo.

Bottega d'Arte di Gurrado nel centro di Matera.
Tra le bellezze annoverabili a questo secondo settore, trova spazio l’arte di uno scultore ed artista locale, Pietro Gurrado, la cui bottega espositiva è locata nella centrale Via delle Beccherie.
Già percorrendo la via, diviene impossibile oltrepassare la vetrina che apre alla sala in cui tante statue di diverse dimensioni si dislocano su più piani; una volta entrati, farsi trascinare dalla magia raccontata da quelle figure, diviene cosa inevitabile.

Quasi come se, secondo la teoria michelangiolesca del non finito, le sculture di Gurrado fossero chiuse nel blocco di pietra leccese o tufo materano, dal quale ne escono meravigliose nelle loro morbidissime forme, o plasmate dall’argilla quasi come se l’artista fosse il loro dio creatore, ognuna di esse racconta un mondo di piacere ed armoniosa bellezza, che non riconduce al mondo reale, presente, passato o futuro: esula dal tempo e dallo spazio, sconfinando in dimensioni sognanti ed eteree.

P. Gurrado, Sirena, 2005, Tufo di Matera. 
P. Gurrado, Il dragallo, 2004, legno e terracotta.
P. Gurrado, Scudo ligneo, 2004, legno. 
Morbidezza che riprende le concezioni di fertilità della preistoria e la voluminosità delle curve burrose del medioevo e le unisce alla dolcezza infinita delle rotonde forme boteriane, a creare una nuova figura, schematica nella fisionomia attraverso le linee zigzaganti e definite che solcano i capelli, il viso e le vesta, e sfumata nell’eterno sconfinarsi tra di loro ed incontrarsi delle forme e delle linee che disegnano il rotondo e pieno corpo.

Sono sicuro che Pietro Gurrado, che ad oggi mostra un curriculum invidiabile tra mostre, estemporanee, esposizioni personali e collettive, sia destinato a diventare uno dei più affermati artisti italiani del presente.

Perché in un periodo di crisi, desolazione e angoscia, lui è ancora in grado di creare opere che allontanano ogni triste pensiero, per lasciare spazio a sogni ad occhi aperti.
Per una panoramica dell'artista, consiglio il suo sito internet: 
http://www.pietrogurrado.com/#

P. Gurrado, Il monarca, 2005,
 tufo di Lecce.
 
P. Gurrado, Il pastore
e la tempesta, 2004, terracotta.
P. Gurrado, Giullare, 2004,
Tufo di Lecce. 


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