giovedì 19 settembre 2013

Il ritrovato affresco bizantino della Crocifissione, nella Concattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia

Cattedrale di S. Sabino,
VII sec. - XX sec, Canosa di Puglia,  
Passeggiando per le vie del centro della mia città natale, Canosa di Puglia, già teatro di svirgolettate a carattere artistico ed archeologico, ho ammirato estasiato il Mausoleo di Boemondo, la cui cupola era stata oggetto di una mia svirgolettata che indagava le politiche architettoniche applicate alla sua modificazione da piramide ottagonale a semisferica; ragion per cui, trovandomi a pochi passi dalla concattedrale annessa, ho deciso di ritornarci per scrutarla con occhio critico.

La Concattedrale nonché Basilica di San Sabino fu edificata in età longobarda  tra il VII e l’VIII secolo per volere del duca Arechi II e dedicata inizialmente ai Santi Giovanni e Paolo. Fu solo nel 1102 ad opera di papa Pasquale II, che la stessa cambiò dedicatario, essendo intitolata a San Sabino, il vescovo canosino vissuto nel VI secolo a stretto contatto con l’imperatore Giustiniano.

Raffigurazione della Trinità in una delle
cappelle della cattedrale, affresco.
Entrato quindi nell’edificio sacro, sorvolando sulla simpatica interpretazione iconografica che il pittore degli affreschi nella cappella cinquecentesca che ospita l’Icona della Madonna della Fonte, ha dato alla Trinità, raffigurando Dio come il massonico triangolo con al centro un occhio, sono rimasto estasiato dall’affresco chiaramente di fattura bizantina, presente sul muro che divide la parte destra del transetto dalla sacrestia.

Non ricordavo di quell’affresco e la cosa mi è sembrata molto strana. Non capita spesso di poter ammirare un dipinto murale bizantino così esteso, per altro raffigurante la Crocifissione. Non in Puglia almeno. Così, incuriosito da quella meraviglia mai notata, documentandomi a dovere ho quietato il mio animo nell’attestare che in realtà, l’affresco è scoperta del febbraio 2013, per cui in un certo qual modo, mancando dalla concattedrale da almeno un paio d’anni, era giustificabile la mia ignoranza in materia.

Crocifissione (particolare), XI - XII sec.,
Cattedrale di S. Sabino, Canosa di Puglia. 
L’origine di tale scoperta, da parte dell’architetto Michele Meduni, ancora una volta si deve alla ricerca archivistica presso l’Archivio Centrale dello Stato, nel Fondo della Direzione Generale di Antichità e Belle Arti, Divisione I 1891 – 1908. Una dimostrazione di quanto lo Stato debba investire nella ricerca storico – artistica per riscoprire, rivalutare, tutelare e valorizzare beni di inestimabile valore che probabilmente sino a qualche decennio fa non erano considerati tali.

Progetto per la modifica della cupola
del Mausoleo di Boemondo, 1908, ACS, Roma. 
Infatti, dai documenti analizzati dall’architetto, pare che tra il 1889 ed il 1908, la concattedrale canosina fosse cantiere aperto finalizzato alla ristrutturazione della fabbrica, - proprio negli stessi anni delle rivalutazioni riguardanti la cupola del Mausoleo di Boemondo – sotto il comando di Pasquale Malcangi, che denunciò la presenza dell’affresco alla Sovrintendenza ai monumenti di Napoli e del Meridione, tenuta da Adolfo Arena.

Questi però su comando del Ministero della Pubblica Istruzione, che aveva valutato l’affresco come pittura rupestre di un periodo decadente, non avente valore storico artistico e vigente in uno stato di degrado avanzato, concesse l’intonacazione della parete. Intonacazione che ha portato alla copertura del magnifico affresco sino ai giorni nostri.

Cantiere per il recupero dell'affresco della Crocifissione, nella
Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia. 
Recuperato in buona parte, la pittura murale è databile intorno all’XI-XII secolo e raffigura una crocifissione che, probabilmente era parte integrante di un ciclo di altre pitture, in cui secondo i documenti visualizzati dal Malcangi, spiccherebbero due simboli individuabili nel sole e nella luna.

Ad oggi è possibile, percorrendo la navata laterale della concattedrale, poter ammirare il braccio destro del Cristo crocifisso, l’Angelo sul braccio della croce, e parte del popolo assistente al sacrificio; temi e personaggi questi, che rappresentano un unicum nella pittura bizantina pugliese.

Quindi, l’affresco della Crocifissione, non fa altro che testimoniare ancora una volta l’importanza rivestita nell’alto medioevo da Canosa, che nella stessa concattedrale custodisce perle storico artistiche come la cattedra vescovile di Romualdo ed il pulpito di Acceptus, entrambi dell’IX secolo, e ancora, come la porta bronzea normanna, di Ruggero di Melfi. 

Acceptus, Ambone, XI sec.,
Cattedrale S. Sabino, Canosa.
Romualdo, Cattedra, XI sec.
Cattedrale S. Sabino, Canosa.
R. di Melfi, Porta Bronzea, XII sec.
Mausoleo di Boemondo, Canosa. 

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