mercoledì 3 aprile 2013

E se poi Pippa Bacca avesse visto il video di Malika Ayane..


E se poi, uno dei due brani scelti da Malika Ayane per la 63esima edizione del Festival di Sanremo, viene raccontata nel videoclip come un viaggio intrapreso da una donna (Malika stessa) vestita da sposa, con una valigia in mano, per le strade di dieci città simbolo dell’internazionalità; città e terre come Barcellona, New York, Bruxelles, Praga, Las Vegas, Milano, Marrakech, Los Angeles, Val Badia e la Death Valley.

Malika Ayane protagonista del videoclip E se poi

Il video, a detta della Ayane che ha rilasciato non poche interviste, è stato realizzato unendo filmati girati nel corso degli anni dal regista Federico Brugia, durante i vari viaggi privati della coppia.
La cantautrice, in un’intervista rilasciata a Note Spillate (per l’intervista integrale cliccare qui) racconta che proprio in uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti assieme al marito, aveva comprato una valigia vintage e un abito nuziale molto sfarzoso (quelli del videoclip), che hanno dato spunto ai due, di fare una sorta di giro del mondo indossando l’abito e portando con sé la valigia.

Pippa Bacca e Silvia Moro prima di partire
A non pochi è saltata all’occhio l’affinità estrema tra la performance prettamente spettacolare della Ayane e quella che fu l’artistica della milanese Pippa Bacca, l’artista e performer milanese nipote di Piero Manzoni (quello di Merda d’Artista, per intenderci), che nel 2008 progettò di attraversare in autostop, vestita da sposa al fine di promuovere la pace e la fiducia nel mondo, 11 paesi che vivevano una situazione politica e sociale delicata, essendo parte di questi dilaniati da guerre, conflitti e dittature.

La performance che prese il titolo di Spose in Viaggio, poiché alla Bacca si unì un’altra artista emergente, Silvia Moro,  ebbe inizio l'8 marzo 2008, il giorno in cui ricorre la festa della donna, non a caso: una delle finalità del progetto era dimostrare quanto potesse influire il ruolo della donna nel raggiungimento di un ideale di pace.  

Partite da Milano, dopo aver attraversato Slovenia, Croazia, Bosnia e Bulgaria, (celeberrime sono le fotografie scattate alle due donne poggiate sul guard-rail  con in mano un cartello che segnava la destinazione per cui era richiesto il passaggio), Pippa e Silvia arrivarono in Turchia il 20 marzo. Qui, secondo il programma, le due avrebbero ancora dovuto continuare attraverso Siria, Libano, Giordania, Israele e Palestina, con arrivo a Gerusalemme per la metà di Aprile.

Pippa Bacca, Spose in viaggio, 2008,
performance, Italia - Turchia.
Nel corso del viaggio, però, dopo essersi separata a Istanbul dalla compagna, con cui prevedeva di rincontrarsi dopo pochi giorni a Beirut, il 31 marzo 2008 la performance di Pippa Bacca finì tragicamente: l’artista fu violentata e uccisa a Gezbe, in Turchia, dal trentottenne Murat Karatash, proprio uno di quegli autostoppisti che le avevano permesso di realizzare sino ad allora la sua impresa.

Eppure, a chi ci volesse veder un tributo della cantante all’artista, come ho avuto modo di leggere su diverse testate, va detto che probabilmente è solo una casualità la forte analogia tra le due performance che distano quattro anni l’una dall’altra.

D’altronde a ridimensionare l’alone di magnanimità attribuita a Malika Ayane per aver  dedicato il pezzo a Pippa Bacca, è la stessa cantante che afferma: “Non paragonatemi a Pippa Bacca, il suo progetto era più alto, una missione che le è costata la vita. Conosco la sua storia, è morta per inseguire una idea. Io non sono a quei livelli”.







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