mercoledì 24 aprile 2013

Dubbi sull'autenticità di un Caravaggio: I Santi Quattro Coronati della ex Sant'Andrea in Vincis


Ci risiamo.
Come un tarlo che giorno dopo giorno crea nuovi buchi nel mio cervello cosicché ciò che si insidi in quegli spazi, sia sapere, mi son fissato su una nuova questione inerente all’attribuzione di un quadro caravaggesco.

Partiamo da un piccolo preambolo necessario a capire cosa mi ha spinto a raccontarvi questo piccolo mistero artistico.
Facendo ricerche per la mia tesi, mi son imbattuto in un restauro effettuato nel 1911 ad una tela che i documenti d’Archivio dichiaravano essere del Caravaggio.

Questa tela, raffigurava i Santi Quattro Coronati, individuabili nei quattro scultori cristiani che rifiutandosi di scolpire l’effige di Diocleziano in qualità di dio, furono martirizzati ed in seguito santificati, custodita nella Chiesa di Sant’Andrea in Vincis, chiesa demolita nel 1929, i cui beni custoditi furono trasferiti nel Museo di Roma.

Non conoscendo l’opera suddetta, - e si che sono un amante del Caravaggio e quando si tratta di lui perdo lucidità – ho iniziato a ricercare su internet l’opera in discussione, salvo scoprire che nessun risultato conduce chiaramente ad essa, anzi, ho dovuto cercare in maniera meticolosa, affinché mi apparisse la tela in discussione.
L’unica soluzione riscontrata che può essere presa per valida, è esplicabile in un parere dicotomico che tende ad attribuire l’opera, che di certo esiste, da un lato a Caravaggio dall’altro a qualche seguace.

Pare infatti che diversi manuali, tendano ad affidare la tela ad un caravaggista piuttosto che al capostipite della scuola. Tra i più quotati il Rustichino, lo Spadarino, il Salini ed il Valentin: tra le ragioni, la manifattura dell’opera non sembra essere eccezionale e degna del tocco del maestro; in più pare essere ricondotta agli anni Trenta del XVII secolo, quando ormai Caravaggio era morto e sepolto.

Fin qui niente di strano, se non fosse che nel Bollettino d’Arte, tratto dalla Serie 1907 – 1920, uno storico dell’arte del calibro di Lionello Venturi, avesse studiato così a menadito l’opera da non poter far altro che attribuirla all’artista di Caravaggio, con tanto di prove.
Nel suo saggio Opere inedite di Michelangelo da Caravaggio, egli descrisse innanzitutto l’opera, che lasciava presagire essere quella in questione:

Artista Caravaggesco, 1630 circa, SS. Quattro coronati,
olio su tela, Museo di Roma. 
Sull'altare maggiore della chiesa di S. Andrea in Vincis in Roma è un quadro rappresentante i Quattro Coronati, del quale poche fra le guide romane si sono accorte, e nessuna, nè antica nè recente, ha saputo indicare l'autore. […] La scena è dunque dei quattro santi legati attorno alla colonna, sopra un fondo, oggi oscurato, ma rappresentante in origine una nicchia limitata da due grossi pilastri. Ai piedi de' santi sono buttati un martello, un compasso, varie squadre e una testa marmorea, per indicare ch'essi erano scultori e che eran legati per non aver voluto scolpire un idolo a Diocleziano.”


Poi a seguire enunciò la prova schiacciante a poter affermare l’attribuzione a Caravaggio:

"Eppure la firma posta nel fondo, in basso e a sinistra, è leggibile, sebbene oscurata: MICHEL ANGELO / DA CARAVAGGIO DIP.
Oltre a ciò sin dal 1793 usci un'incisione del quadro, recante le seguenti leggende: Giuseppe Cades dis. | Pietro Bombelli inc. | SS. QVATTRO CORONATI MM. | Quadro di Michelangelo da Caravaggio | esistente in Roma nella V. Chiesa de SS. Andrea e Leonardo | della Compagnia de Scarpellini a Tor di Specchi | Alessandro Cartoni Console e Governatore | M . DCC . XCIII.”

Qual è tra le due, allora, la verità? È strano, mi chiedo, che una verità assoluta dichiarata da un'eccellenza del calibro di Lionello Venturi, che non era di certo il primo venuto, non sia stata presa per vera. D’altronde non è un’idea quella dello studioso, è una certezza. L’iscrizione esiste ed è stata trapelata. Però io non mi spiego come si sia arrivati a poter affermare per certo, nonostante l’iscrizione, che quello non è un Caravaggio.

Ne so troppo poco per poter espugnare una mia teoria a riguardo. Penso, per metodica, che magari l’iscrizione possa essere postuma all’esecuzione. O ancora che sia coeva all’esecuzione del dipinto, ma apportata da qualche caravaggesco che sperava così di farci qualche soldo. A tal proposito è risaputo come alcuni artisti amici del pittore, quale il Manfredini, tentassero di far passare per autentiche del Caravaggio le loro pitture, perché quelle dell’artista lombardo erano stimate esageratamente di più dei dipinti di qualunque altro artista del tempo.

Ma tenderei a non accettare questa ipotesi perché il dipinto fu commissionato dai parroci della chiesa (probabilmente su accordi economici pre - esecuzione), quindi non avrebbe avuto senso che l’autore in questione la dichiarasse del Caravaggio.  
Magari, probabilmente l’attribuzione data dal Venturi, all’artista celebre, è stata dimenticata. Ma sfido io che qualcosa del genere possa essere possibile.

Non conosco la verità circa questa opera, perché non conosco i criteri di valutazione che l’hanno condotta a quest’artista piuttosto che quello.
Però da inguaribile romantico preferisco pensare che l’ultima ipotesi sia ciò che davvero è successo; una cosa ovviamente è certa: mi conosco. E quindi già posso dirvi, che non finisce qui!




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