giovedì 21 febbraio 2013

Anna Karenina: ragionamento sulla trasposizione cinematografica di uno dei più grandi classici per eccellenza


Navigando su facebook in un tedioso pomeriggio pugliese di pioggia, mi son imbattuto in un articolo, che mi ha colpito per l'argomento trattato. Il sito ScrivendoVolo, ha infatti scritto a riguardo della trasposizione cinematografica (l'ennesima) del grande classico Anna Karenina (vedi articolo).
Dopo aver divorato l'articolo, -devo ammettere che il sito offre delle critiche sempre eleganti e soddisfacenti, - son sorti in me forti dubbi a riguardo di quanto letto. 
Non sono un cinefilo e credo che la cosa comporti una sorta di schieramento a priori nei confronti del libro, ma a parte questo, trovo altamente pericoloso il confronto, il paragone, della lettura del testo alla visione successiva del film (NON E' ASSOLUTAMENTE ACCETTABILE IL CONTRARIO). E non solo nel caso di Anna Karenina, ma nel caso di ogni libro.
L'idea di dover conformare la propria immaginazione e le proprie impressioni, a quelle del regista di turno non è di certo allettante. Soprattutto perchè a volte, purtroppo, si cade nella convinzione sbagliata, dopo aver visto la trasposizione cinematografica di un libro al quale siamo legati, che l'analisi che abbiamo fatto su di esso non sia corretta e la realtà, la volontà dell'autore del libro, fosse quella che ha saputo interpretare il regista.
Beh, non è sempre così. Non sempre quello che ci viene propinato è una verità assoluta. 
Se non vogliamo accettare una visione data che non corrisponde a quella che abbiamo creato noi, possiamo
rifiutarla e rimanere convinti di avere ragione.
E forse, magari la soluzione sta nel ricordarcelo ogni volta.

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